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Studio 361° ha avuto il piacere di pubblicare l’eBook del catalogo della mostra  promossa dalla Collezione Paolo VI per conto dell’Associazione Longaretti.

Il professor Paolo Sacchini ci racconta il progetto della mostra e dell’eBook della stessa.

L’ebook Viandanti dell’anima. Il mondo di Trento Longaretti nelle opere della Collezione Paolo VI è il catalogo della mostra omonima promossa dalla Collezione Paolo VI – arte contemporanea di Concesio, ed allestita prima presso la sede concesiana del museo (febbraio-marzo 2017) e poi presso il Santuario della Rocca di Sabbio Chiese (aprile-giugno 2017).

La scelta di documentare la mostra attraverso un eBook, piuttosto che per mezzo di un catalogo tradizionale, è dovuta a numerose ragioni.

In primo luogo, l’eBook è uno strumento agile, che ben si adatta alle modalità di fruizione a cui il web e le nuove tecnologie ci stanno abituando: infatti, pur senza perdere nulla in possibilità di approfondimento, questo supporto consente di comunicare in maniera efficace e molto diretta. Secondariamente, l’eBook consente – con pochissimi passaggi – di raggiungere un pubblico molto ampio (praticamente tutti coloro che possiedono uno smartphone, un tablet o un computer, indipendentemente dalla loro collocazione geografica); e c’è da credere che nei prossimi anni i lettori di ebook si moltiplicheranno ulteriormente. Infine, l’ebook consente di realizzare un prodotto editoriale di qualità a costi molto ridotti, il che consente – ad esempio – di moltiplicare i contenuti senza particolari aggravi.

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La Collezione Paolo VI – arte contemporanea – inaugurata nella sua nuova sede di Concesio (Bs) dalla visita di papa Benedetto XVI nel 2009 – è il museo che conserva ed espone un patrimonio di dipinti, disegni, stampe, medaglie e sculture del ’900 riconducibile alla figura di Giovanni Battista Montini, raccolto in buona parte dal suo segretario don Pasquale Macchi.

È un museo unico al mondo, che testimonia il prezioso e profetico rapporto che papa Paolo VI intrattenne con il mondo dell’arte contemporanea. La Collezione non è esclusivamente una galleria d’arte sacra, e nemmeno un memoriale dedicato alla figura di Montini, bensì un museo che vuole concretizzare l’ideale di apertura ai linguaggi espressivi contemporanei che fu propugnato con tanta forza da Paolo VI.

Nella Collezione sono esposte circa 270 delle oltre settemila opere conservate, tra cui capolavori di molti dei più grandi artisti del Novecento: Chagall, Kokoschka, Matisse, Picasso, Magritte, Dalí, Severini, Rouault, Casorati, Sironi, Morandi, Fontana, Hartung, Vedova, Manzù, Azuma, Pomodoro, Hockney…

Con l’inizio della stagione 2017, la Collezione Paolo VI ha inteso rinnovare e intensificare il suo impegno in favore di una sempre migliore e più approfondita conoscenza – da parte del pubblico – del museo e delle sue linee ispiratrici, promuovendo una serie di iniziative volte da un lato a valorizzare l’importante patrimonio della collezione, e dall’altro ad indagare – coerentemente con l’identità e la mission del museo – tutti i diversi aspetti legati alla questione del rapporto tra l’arte e la spiritualità, ancora oggi molto dibattuta e sempre estremamente stimolante.

La mostra Viandanti dell’anima. Il mondo di Trento Longaretti nelle opere della Collezione Paolo VI aspira a rispondere innanzitutto a tre finalità.

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In primo luogo, essa vuole essere un omaggio al grande maestro bergamasco, che con la sua opera spesso malinconica, ma allo stesso tempo trasognata e sempre speranzosa, ha saputo interpretare con efficacia e profonda sensibilità i rovelli interiori di un’umanità dilaniata, e che mai come nel corso del XX e del XXI secolo – nonostante il presunto “progresso” e le dubbie certezze elargite a larghe mani dalle ideologie e dalle dottrine economiche – ha vissuto e vive in uno stato di smarrimento, di incertezza, di labilità individuale e collettiva.

Secondariamente, l’esposizione intende valorizzare una parte considerevole delle numerosissime opere longarettiane che da molti anni – grazie alle generose donazioni dell’artista a Mons. Pasquale Macchi, e poi di quest’ultimo alla Fondazione Opera per l’Educazione Cristiana – fanno parte del ricco patrimonio della Collezione Paolo VI – arte contemporanea, nel cui percorso museale, tuttavia, non possono essere esposte stabilmente per ragioni di spazio. La mostra, infatti, raccoglie e presenta circa cinquanta opere del maestro Longaretti selezionate tra le oltre trecento – tra dipinti, incisioni e disegni – che sono conservate dal museo concesiano (nei cui spazi, di norma, sono visibili tre tele longarettiane, in questa occasione anch’esse cooptate a divenire parte integrante della mostra).

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Infine, la rassegna si propone di documentare sinteticamente, attraverso l’esposizione di alcune opere in tal senso emblematiche, lo stretto rapporto che legò Longaretti e Papa Paolo VI – attraverso la determinante opera di mediazione di Mons. Macchi – sin dai tempi in cui Giovanni Battista Montini era Arcivescovo di Milano: non solo, infatti, il maestro bergamasco è uno dei testimoni diretti della profonda azione riformatrice di Papa Montini nella ridefinizione dei rapporti tra la Chiesa cattolica e l’arte contemporanea, ma è anche stato uno dei tre artisti (accanto a Fabrizio Clerici e Ernst-Günter Hansing, anch’essi peraltro rappresentati in museo con diverse opere) che nel 1988, in occasione di un’importantissima giornata di studi promossa dall’Istituto Paolo VI di Concesio e tenutasi presso la sede parigina dell’Unesco, era stato invitato a prendere la parola per ricordare appunto il rapporto del Pontefice bresciano con l’arte dei suoi contemporanei: «io credo che Paolo VI» – spiegava all’epoca Longaretti – «per il suo temperamento, per il suo carattere, la sua natura, la sua educazione, possedeva un modo di sentire molto vicino a quello di un artista».

L’eBook è disponibile gratuitamente per il download ai seguenti link:
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